Gli eserciti dei Paesi Nato si stanno preparando all’eventualità di una guerra contro la Russia, ma anche i civili devono essere pronti ad affrontare le conseguenze di un eventuale conflitto con Mosca. È la tesi enunciata ieri nel corso di un incontro con i giornalisti dal tenente ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica, secondo cui “dobbiamo renderci conto che vivere in pace non è un dato di fatto. Ed è per questo che noi (la NATO) ci stiamo preparando per un conflitto con la Russia”. Ed è nell’ambito di questa preparazione che il generale statunitense Christopher Cavoli, comandante supremo alleato in Europa, ha dichiarato che l’Alleanza Atlantica condurrà presto la sua esercitazione militare più estesa degli ultimi decenni, coinvolgendo circa 90mila soldati.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia i Paesi della NATO si sono impegnati a fornire aiuti militari a Kiev per miliardi di dollari, riducendo significativamente le proprie disponibilità di armi e munizioni. Da qui la decisione di aumentare la produzione bellica nei prossimi anni, nella prospettiva – evidentemente non più remota – che una guerra contro la Russia possa davvero combattersi in un futuro non troppo lontano. “Dobbiamo essere più pronti”, ha detto non a caso Bauer. “Bisogna dotarci di un sistema per reperire più persone in caso di guerra. Poi si parla di mobilitazione, riservisti o coscrizione”.