I cittadini dei paesi occidentali sovrastimano il numero di musulmani all’interno della loro nazione e il suo tasso di crescita. Lo rivela un’indagine Ipsos Mori che ha misurato il gap tra la percezione dell’opinione pubblica e la realtà.
La Francia è in vetta alla classifica della percezione alterata. Secondo i cittadini francesi, il 31 per cento della popolazione è musulmana: vorrebbe dire un residente su tre. Ma in base ai dati del 2010 del Pew Research Center (Pwc), le persone di fede musulmana in Francia erano decisamente meno: il 7,5 per cento della popolazione, in media una persona su tredici.
Ancora più profondo è lo scostamento con la realtà nelle previsioni sul futuro. Se il Pwc prevede che i musulmani saranno l’8,3 per cento della popolazione entro il 2020, i francesi sono convinti che saranno il 40 per cento.
Gli italiani, i tedeschi e i belgi pensano che circa un quinto dei residenti nei loro paesi sia musulmano, mentre la cifra reale oscilla dal 3,7 per cento dell’Italia al 7 per cento del Belgio.
Gli abitanti del Regno Unito sono convinti che la popolazione musulmana sia il 15 per cento del totale, il triplo rispetto ai dati del 2010. Lo scostamento si amplia nelle previsioni per il 2020: 22 per cento percepito rispetto al 6 per cento reale.
Fuori dall’Europa la situazione non è diversa. Negli Stati Uniti i cittadini sono convinti che una persona ogni sei sia musulmana, mentre secondo i dati del Pwc la percentuale reale è di uno su cento.
Gli australiani pensano che il 12,5 per cento della popolazione sia musulmana, contro una percentuale reale del 2,4 per cento. Le previsioni stimate dai cittadini per il 2020 vedono un aumento fino al 21 per cento, sette volte di più rispetto a quello che sarà il dato effettivo.