Finisce dopo otto anni la fuga del “mostro di Nantes”, al secolo Xavier Dupont de Ligonnès. L’uomo, nel 2011, aveva sterminato la famiglia, uccidendo la moglie e i suoi quattro figli per poi fare a pezzi i loro corpi e seppellirli nel giardino di casa.
Da allora, Dupont era scomparso nel nulla. Anni di ricerche non avevano dato frutti, di lui si erano completamente perse le tracce. Fino a ieri, quando l’uomo è stato scovato all’aeroporto di Glasgow: era appena sceso da un volo partito dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.
Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, a tradirlo sarebbe stata una segnalazione anonima giunta alle autorità, che le informava della presenza del “mostro di Nantes” su quel volo.
Nel 2011, l’efferatezza del delitto compiuto da Dupont aveva scioccato la Francia. Dopo aver sterminato la famiglia, l’uomo aveva ridotto in pezzi i cadaveri della moglie Agnès, 48 anni, e dei suoi quattro figli, rispettivamente di 21, 18, 16 e 13 anni.
Dupont aveva poi seppellito i cadaveri nel giardino della sua abitazione e si era dato alla fuga. La polizia, giunta nella villetta degli orrori, aveva rinvenuto i resti dei corpi e si era messa subito sulle tracce dell’assassino.
L’autopsia sui cadaveri aveva stabilito che Dupont aveva ucciso i familiari con una carabina 22 Long Rifle. Almeno due delle vittime erano state uccise con colpi sparati alla testa. Si riuscì anche a risalire alla data degli omicidi, avvenuti due settimane prima che la polizia ritrovasse i cadaveri sepolti nel giardino.
Xavier Dupont de Ligonnes fu avvistato qualche giorno dopo, attraverso le immagini della telecamera di un albergo. Poi, però, nessuno era più riuscito a trovarlo. Nel corso degli anni gli inquirenti avevano fatto numerose ipotesi, tra cui quella che l’uomo si fosse tolto la vita.
Poi venerdì 11 ottobre, all’aeroporto di Glasgow in Scozia, la cattura che ha messo fine alla lunga fuga del “mostro di Nantes”.