A Istanbul è in corso la costruzione della
moschea più grande dalla nascita della repubblica turca. È l’ultimo ambizioso e
faraonico progetto voluto dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan al tempo in
cui era primo ministro.
Ma la costruzione ha suscitato numerose polemiche
perché il luogo dove il progetto si sta realizzando, la collina di Camlica, nella parte asiatica
della città, è un sito naturale protetto.
Sarà in grado di accogliere più di 60mila
fedeli. Venerdì primo luglio si è tenuta la prima preghiera nel cortile
dell’edificio che copre una superficie di 15mila metri quadri, perché la
costruzione non è stata ancora completata e sarà ultimata nei prossimi mesi.
I lavori della moschea sono iniziati nel
2013 e il complesso, dove sorgeranno anche una madrasa – ovvero una scuola coranica -, una
biblioteca, un museo di arte islamica e varie aule per conferenze, sono iniziati
nel 2013 e personalmente seguiti dallo stesso Erdogan, e i suoi minareti alti
103 metri rivaleggeranno niente meno che con La Mecca.
Ma i piani del presidente turco hanno
attirato le polemiche non solo da parte dei laici, che non sentivano il bisogno
del costoso progetto in una città già ricchissima di luoghi di culto, ma anche
degli ambientalisti per l’enorme impatto ambientale. La collina di Camlica è
una delle poche zone non cementificate della città, e in una Istanbul
congestionata dal traffico e dove mancano zone verdi, a molti non è sembrata
una grande idea.
L’obiettivo di Erdogan è che la Turchia
entri nel centesimo anniversario della nascita della repubblica tra le dieci
economie più ricche al mondo, e per celebrare i successi della nazione ha
avviato la costruzione di una serie di ambiziose infrastrutture e progetti
faraonici.
A giugno ha inaugurato uno dei quattro
ponti sospesi più lunghi al mondo, un progetto costato otto miliardi di euro. Due
anni fa era stato criticato per la costruzione di un faraonico palazzo
presidenziale, più adatto a un sovrano che a un politico democraticamente
eletto.
Il video dei lavori in corso a Istanbul: