Il 29 aprile 2016, in occasione del venerdì di preghiera, una moschea in fase di ristrutturazione è crollata causando la morte di almeno 15 persone e ferendone 40. L’incidente si è verificato nel distretto di Garasballey, vicino alla capitale somala Mogadiscio.
Prima del crollo, all’interno della moschea numerosi fedeli erano impegnati nella preghiera, mentre all’esterno dell’edificio oltre 100 persone erano impegnate nei lavori di edilizia, quando la struttura è improvvisamente crollata.
La maggior parte delle vittime erano lavoratori edili. Un testimone oculare ha raccontato all’agenzia Afp che “nove corpi sono stati recuperati sotto l’edificio crollato. Alcune delle vittime sono morte per soffocamento, altre sono state colpite da calcinacci e muri di cemento che si sono sgretolati”.
“Ho visto diversi cadaveri sotto le macerie. Tutte persone morte mentre stavano lavorando alla costruzione della moschea”, ha raccontato un altro testimone.
Una delle cause che potrebbe aver portato al cedimento della struttura è da attribuire alle forti piogge torrenziali che hanno investito il paese negli ultimi giorni.
Ma le autorità hanno comunque arrestato un ingegnere, responsabile del progetto di ristrutturazione, con l’accusa di negligenza.