Otto vigili del fuoco russi hanno perso la vita mentre stavano cercando di spegnere un grande incendio divampato in un magazzino a Mosca.
I corpi sono stati scoperti la mattina di venerdì 23 settembre dopo che erano stati dichiarati dispersi. Erano intervenuti giovedì pomeriggio per domare le fiamme nel deposito di materiali plastici.
“Abbiamo sperato fino all’ultimo minuto che fossero vivi, ma a causa delle fiamme, delle alte temperature e della fitta coltre di fumo, i vigili del fuoco non sono riusciti a mettersi in salvo”, ha detto una fonte dei vigili del fuoco di Mosca all’agenzia stampa Tass.
I pompieri avevano aiutato a evacuare oltre mille operai rimasti dall’interno del magazzino andato a fuoco. Stavano combattendo contro le fiamme sul tetto dell’edificio, quando una parte è crollata, intrappolandoli all’interno.
“Sono morti facendo il loro dovere come eroi”, ha scritto il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin in un Tweet.
Le autorità russe hanno avviato un’inchiesta per indagare su eventuali violazioni delle norme di sicurezza da parte del proprietario del magazzino e per capire se a scatenare le fiamme è stato un incidente o si è trattato di un incendio doloso.
A Mosca gli standard di sicurezza sono spesso piuttosto trascurati e numerose persone hanno perso la vita a causa di incendi negli edifici.
Lo scorso agosto, 16 lavoratori migranti, la maggior parte provenienti dall’ex Repubblica sovietica del Kyrgyzstan erano morti nell’incendio di una fabbrica di vernici.