Mosca interrompe il gasdotto Nord Stream per “lavori”, allarme in Europa. Parigi: “Prepariamoci a uno stop totale”
L’Europa si prepara allo stop di Nord Stream, il gasdotto che collega direttamente la Russia alla Germania. Da domani è infatti prevista l’interruzione temporanea delle forniture inviate tramite l’impianto, in grado di importare 55 miliardi di metri cubi all’anno, il 40 percento delle importazioni annuali di gas russo dei paesi dell’Unione Europea. Secondo la compagnia russa Gazprom, lo stop è dovuto a “lavori di manutenzione”, la cui fine è prevista dopo dieci giorni, il 21 luglio.
Già nelle scorse settimane, diversi rallentamenti alle forniture di gas tramite Nord Stream sono stati attribuite a lavori manutenzione e, secondo Mosca, alle sanzioni imposte dai paesi occidentali in risposta all’invasione dell’Ucraina, lanciata il 24 febbraio scorso.
Nelle scorse ore il Canada ha annunciato che restituirà alla Germania alcune turbine destinate a Nord Stream, bloccate a causa delle sanzioni. La decisione, criticata dall’Ucraina, è stata presa da Ottawa per sostenere “la capacità dell’Europa di accedere a energia affidabile e conveniente”.
“Senza la necessaria fornitura di gas naturale l’economia tedesca avrà difficoltà molto significative e gli stessi tedeschi potrebbero non essere in grado di riscaldare le loro case con l’avvicinarsi dell’inverno”, ha spiegato il ministro delle Risorse naturali del Canada, Jonathan Wilkinson, mentre Kiev ha criticato la scelta di piegarsi “ai capricci della Russia”.
Secondo il ministro delle Finanze francese, in futuro si andrà comunque verso un taglio totale delle forniture di gas dalla Russia. “Ritengo che il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia siano lo scenario futuro più probabile”, ha detto Le Maire, che ha anche allertato Bruxelles: “In Europa occorre prepararsi”.
Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha sottolineato che un eventuale stop definitivo alle forniture tramite Nord Stream sarebbe “uno scenario da incubo”. “Tutto può succedere. È anche possibile che arrivi più gas di prima, ma può anche accadere che non arrivi proprio nulla”, ha detto ieri all’emittente Deutschlandfunk.
Uno scenario che preoccupa anche il governo italiano. “I rischi, a proposito di benessere, sono altissimi per l’inverno, se il gas russo dovesse fermarsi”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli.
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