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    È morto Vincent Lambert, l’uomo tetraplegico al centro del caso di “fine vita” che aveva diviso la Francia

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 11 Lug. 2019 alle 09:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:28

    Morto Vincent Lambert | Fine vita Francia | Vincent Lambert Storia

    Morto Vincent Lambert | È morto Vincent Lambert, il paziente tetraplegico che era diventato simbolo del dibattito sul fine vita in Francia.

    “Vincent Lambert è morto questa mattina alle 8.24” nell’ospedale centrale di Reims, nel nord della Francia, dove era ricoverato da anni. La notizia è stata diffusa dal nipote Francois. Jean e Viviane, i suoi genitori, hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire che al figlio fossero interrotte cure e alimentazione che lo tenevano in vita.

    Da lunedì si erano di fatto arresi, definendo ormai “inevitabile” la morte di Vincent e le cure erano state sospese a partire da martedì 2 luglio.

    La maggior parte degli altri familiari, a partire dalla moglie Rachel, erano invece schierati per l’arresto delle terapie, così come i sanitari che lo avevano in cura e il suo medico curante.

    Il caso Vincent Lambert aveva diviso l’opinione pubblica francese. Al centro del dibattito c’era la battaglia legale che si trascinava da quasi dieci anni sulla sospensione dei trattamenti sanitari per l’uomo, tetraplegico in stato vegetativo dopo un incidente stradale.

    I medici, d’accordo con la moglie dell’uomo, ritenendo le sue condizioni irreversibili, avevano deciso di interrompere le cure. Ma i genitori si erano opposti e avevano presentato ricorso.

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    Vincent Lambert storia

    Vincent Lambert era nato a Reims, nel nord-est della Francia, il 20 settembre 1976. Infermiere psichiatrico, sposato con Rachel. Nel 2008 Lambert ha un grave incidente stradale che lo fa piombare in uno stato vegetativo e dipendente dai macchinari sanitari.

    Nel 2013, dopo che erano falliti tutti i tentativi di migliorare le sue condizioni di salute, i medici di Reims, dopo aver consultato la moglie, dispongono la sospensione dei trattamenti sanitari che tenevano in vita Lambert. I genitori e i fratelli però fanno immediatamente ricorso.

    Inizia così una battaglia legale che ha visto contrapposti, da una parte, i medici, la moglie di Lambert, suo nipote e sei dei suoi otto fratelli, e, dall’altra, i suoi genitori e due fratelli.

    Nel giugno 2015 la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) dichiara la procedura di sospensione delle cure per Vincent Lambert è conforme alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

    Tra il 2016 e il 2018 diversi tribunali francesi, e per due volte la Corte di Cassazione, confermano la legittimità dello stop ai trattamenti sanitari. Nel frattempo le condizioni cliniche dell’uomo si deteriorano.

    Nel novembre 2018 gli esperti incaricati dal Tribunale amministrativo di Châlons-en-Champagne confermano il suo “stato vegetativo irreversibile cronico”.

    Il 24 aprile 2019 il Consiglio di Stato conferma l’ok alla sospensione di alimentazione e idratazione. Il 15 maggio 2019 il Tribunale amministrativo di Parigi respinge un appello urgente dei genitori di Lambert.

    Il 20 maggio 2019 è una giornata chiave. All’ospedale di Reims viene avviata la procedura per lo stop delle cure, in applicazione della sentenza del Consiglio di Stato. Poche ore dopo arriva un nuovo verdetto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che, in mancanza di “elementi di novità”, boccia l’ennesimo ricorso dei genitori.

    In serata il colpo di scena: la Corte d’appello di Parigi ordina la ripresa delle cure per Lambert, accogliendo a sorpresa la richiesta dei genitori, che hanno invocato le raccomandazioni del Comitato dei Diritti dei disabili delle Nazioni Unite.

    Il 28 giugno 2019 la Corte di Cassazione cancella la sentenza dei giudici d’appello (dichiarandoli non competenti) che avevano dato l’ok a proseguire l’idratazione e l’alimentazione su richiesta dei genitori.

    Il 2 luglio 2019 i medici di Vincent Lambert hanno deciso di “interrompere i trattamenti”: la notizia è stata data dall’emittente francese Bfm-Tv e dall’agenzia Afp che citano diverse fonti.

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