Il presidente vietnamita Tran Dai Quang è morto il 21 settembre 2018 in un ospedale militare all’età di 61 anni, secondo quanto riportato dai media statali.
Tran Dai Quang ha sofferto di una grave malattia per diversi mesi e ha anche ricevuto cure mediche si all’estero che in Vietnam.
Il presidente aveva giurato ufficialmente nel paese comunista nel 2016, dopo aver servito un periodo come ministro della Pubblica sicurezza.
Il ruolo del presidente in Vietnam è in principalmente cerimoniale, ma rappresenta uno dei quattro ruoli più importanti nel paese, insieme al primo ministro, al presidente dell’Assemblea nazionale e al capo del partito comunista. Quang era anche un membro del potente Politburo del partito.
Il presidente Quang ha iniziato la sua carriera nella polizia e ha passato più di 40 anni lavorando presso il Ministero della sicurezza pubblica, che supervisiona la polizia segreta e il servizio di intelligence del Vietnam. Nel tempo ha ottenuto il grado di generale di polizia.
Quang era considerato un membro del partito comunista leale e devoto, oltre a essere noto per il suo approccio intransigente nei confronti del dissenso interno al paese: decine di oppositori infatti sono stati imprigionati mentre era alla guida del paese.
La sua morte è stata annunciato da un conduttore televisivo vestito di nero in diretta sulla televisione statale del Vietnam ed è stato organizzato un funerale di Stato.
Il vicepresidente Dang Thi Ngoc Thinh assumerà la carica di presidente in carica fino a quando un nuovo presidente sarà scelto dal Comitato centrale del partito comunista e votato dall’Assemblea nazionale.
Sotto il mandato di Quang, il Vietnam ha visto la fine dell’embargo americano sulla vendita di armi dopo più di 40 anni, annunciato a maggio del 2016 dal presidente Barack Obama.
La fine dell’embargo era stato presentato come l’ultimo passo nel processo di normalizzazione dei rapporti bilaterali con il Vietnam.
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