Il leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, “è morto per cause naturali la settimana scorsa in Afghanistan”. Lo scrive la versione pakistana di Arab News, un sito saudita generalmente affidabile, che ha sentito diverse fonti qualificate che hanno confermato la notizia che girava sui social da alcuni giorni.
L’erede di Osama Bin Laden, 69 anni, era apparso l’ultima volta in un video registrato in occasione dell’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre. “È morto la scorsa settimana a Ghazni”, ha detto ad Arab News un traduttore di Al-Qaeda che ha ancora stretti legami con il gruppo. “È morto di asma perché non aveva accesso a cure regolari”, ha spiegato. La conferma del decesso è arrivata anche da un funzionario della sicurezza pakistana attivo nelle aree tribali al confine con l’Afghanistan: “Crediamo che non sia più vivo. Siamo fermi sul fatto che sia morto per cause naturali”.
Una fonte vicina ad Al-Qaeda in Afghanistan ha aggiunto che il leader è morto questo mese e un numero ristretto di seguaci ha partecipato al suo funerale. Non è chiaro in che condizioni né dove si sarebbe svolta la cerimonia funebre. “Quello che sappiamo è che aveva dei problemi respiratori ed è morto da qualche parte in Afghanistan”, ha spiegato la fonte di Al-Qaeda. Un altro ufficiale della sicurezza pakistana, informato sulle operazioni antiterrorismo in corso, ha dichiarato sempre ad Arab News: “Abbiamo ricevuto le informazioni che al-Zawahiri sia morto circa un mese fa”. Una quarta fonte ha confermato che il capo di Al Qaeda “era estremamente malato e aveva il problema di insufficienza renale”, ma non ha potuto confermarne il decesso.
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