Fu separato dalla madre da piccolo, proprio come la storia del cerbiatto uscito dalla sua matita. L’artista cinese Tyrus Wong si è spento a Los Angeles venerdì 30 dicembre all’età di 106 anni, dopo una vita in cui ha subito isolamento, povertà e discriminazione.
Arrivato nel 1920 negli Stati Uniti insieme al padre, Wong non rivide più la madre e la sorella rimaste in Cina. Entrò alla Disney circa dieci anni dopo con il ruolo più umile. Si occupava di realizzare le migliaia di fotogrammi che servivano per creare i film d’animazione, con impercettibili differenze l’uno dall’altro. Un lavoro più da catena di montaggio che da artista.
I cinesi che lavoravano a Hollywood in quegli anni erano pochissimi e Wong raccontò di essere stato spesso vittima di insulti razziali e di essere stato preso più volte per un lavapiatti della mensa.
Nel 1938 i suoi pastelli ispirarono gli sfondi di Bambi, la favola dello scrittore austriaco Felix Salten sul cerbiatto la cui madre viene uccisa da un cacciatore. Fu lui l’artista principale a occuparsi del progetto, ma il suo nome comparve a malapena nei titoli di coda e il suo contributo fu riconosciuto solo anni dopo.
Quando nel 1942 il cartone uscì nelle sale statunitensi, la critica ne apprezzò lo stile lirico e rivoluzionario rispetto a quanto la Disney aveva fatto prima di allora. Nel 1941 il suo lavoro alla Disney finì e Wong passò alla Warner Bros e alle cartoline Hallmark.
Anche dopo la pensione, alla fine degli anni Sessanta, non ha lasciato riposare la sua arte, cominciando a costruire aquiloni: draghi e millepiedi, creature gigantesche e fantastiche, che faceva volare dal molo di Santa Monica.