Almeno 20 civili sono stati uccisi martedì 18 luglio e molti altri sono stati feriti a seguito di un attacco aereo della coalizione araba a guida saudita in Yemen. Il raid ha colpito un villaggio nel sud del paese, a riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters che cita fonti del movimento ribelle Houthi.
Secondo le Nazioni Unite, il villaggio in questione è quello di al-Atera nella provincia di Taiz, in cui negli ultimi giorni si sono intensificati i combattimenti tra le parti in conflitto ed è abitato soprattutto da sfollati interni.
Il governo internazionalmente riconosciuto dello Yemen, presieduto da Abdrabbuh Mansour Hadi, ha confermato il numero delle vittime e che tra di essi ci sono anche donne e bambini. La coalizione araba alleata invece non ha fornito dettagli sull’attacco.
Il ministro dei diritti umani dello Yemen, Mohammed Askar, ha chiesto un’indagine del governo su quello che ha descritto come un incidente sfortunato. Mentre il portavoce dei ribelli Houthi, Mohammed Abdul-Salam, ha condannato il raid definendolo un’operazione mostruosa.
Shabia Mantoo, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Yemen, ha dichiarato che la maggior parte di coloro che sono stati uccisi appartenevano tutti alla stessa famiglia.
Nella zona dell’attacco, le forze governative sostenute dalla coalizione stanno combattendo per conquistare un’importante base militare occupata dai ribelli. L’attacco di al-Atera è stato solo l’ultimo di una serie di bombardamenti della coalizione che hanno colpito scuole, ospedali, mercati e case private in tutto lo Yemen.
Intervenuta nel conflitto nel 2015, la coalizione araba sostiene il governo internazionalmente riconosciuto e controlla in particolare il sud del paese e le aree intorno alla città di Aden. Il paese arabo è devastato da una guerra che in due anni ha ucciso più di 10mila persone e causato più di 3 milioni di sfollati.
Al momento lo Yemen sta subendo tre tragedie contemporaneamente: la popolazione è assediata dai combattimenti, la crisi economica ha portato a un aumento vertiginoso del tasso di criminalità e il crollo delle infrastrutture sta causando un’epidemia di colera devastante.
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