Ha detto che la moglie era morta durante un rapporto di sesso orale, ma il giudice non gli ha creduto e lo ha portato a confessare l’omicidio della consorte.
I fatti si sono svolti a Cambridge, nel Regno Unito. Il 44enne Robert Simpson-Scott, questo il nome dell’uomo, durante una colluttazione ha provocato alla moglie una serie di lesioni che poi si sono rivelate mortali.
La donna, anche lei di 44 anni e di nome Sally Cavender, ha riportato la frattura della colonna vertebrale, oltre a lesioni costali e cerebrali. Potrebbe essere morta per soffocamento.
L’uomo, dopo la colluttazione, ha chiamato i soccorsi sostenendo che la moglie fosse morta in seguito a un mancamento durante un rapporto di sesso orale.
La donna, in realtà, era ancora viva ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale in gravissime condizioni. Dopo poche ore è deceduta.
Durante il processo a suo carico, Robert Simpson-Scott ha cambiato più volte versione. Inizialmente ha ribadito la tesi del mancamento durante il sesso orale.
Poi ha raccontato un’altra storia: la donna, secondo la sua nuova versione, si sarebbe tagliata un piede calpestando un bicchiere rotto sul pavimento, per poi cadere dalle scale.
Pubblici ministeri e giudici non hanno però creduto nemmeno a questa seconda versione.
Messo alle strette, alla fine il 44enne ha ammesso le sue responsabilità: “È vero, ho picchiato mia moglie e l’ho uccisa”. Tra due giorni è prevista la sentenza del tribunale a suo carico.
L’uomo, imputato di omicidio volontario, rischia una condanna pesantissima e potrebbe passare in carcere il resto della sua vita.
I parenti della vittima hanno chiesto per lui una condanna esemplare: “Non solo ha ucciso Sally ma ha anche raccontato bugie, nessuna pietà per lui. Ci vuole giustizia per una donna uccisa senza pietà e in maniera brutale”.
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