Era diventata il punto di riferimento per i negazionisti brasiliani sui social ed aveva anche aperto un canale Youtube per minimizzare gli effetti della pandemia di Covid-19. Ygona Moura è morta di Covid a 23 anni nel reparto di rianimazione di un ospedale di San Paolo.
Sui social diceva che il Covid non esiste
“Vi siete accalcati bene alla festa? Io sono andata a ballare e mi sono accalcata, avevo tanta nostalgia di questa ressa, mi mancava da morire!”, diceva Ygone nell’ultimo video postato sui social all’inizio di gennaio.
Alcuni giorni dopo, l’influencer è stata ricoverata. Ygona era anche molto popolare nella comunità Lgbt e di sé diceva di aver scoperto di essere gay a 16 anni e di essere diventata transgender a 20. Da alcuni mesi, Ygona era andata a vivere a Casa Florescer, progetto di accoglienza del comune di San Paolo per transgender.
I negazionisti sono in tutto il mondo
Nelle stesse ore, dall’altra parte del mondo è avvenuto un episodio simile. Il pittore Gary Matthews, 46 anni, non indossava mai la mascherina e aveva aderito ad una serie di gruppi di negazionisti sui social network secondo cui la pandemia altro non era che una bufala ma è stato trovato morto nel suo appartamento di Shrewsbury, capoluogo della contea di Shropshire, non molto lontana dalla frontiera con il Galles, il giorno dopo essere risultato positivo al tampone.
A raccontare la sua storia è stato al quotidiano inglese The Guardian il cugino Tristan Copeland: “Vorrei solo che queste idee non avessero preso il sopravvento sulla sua vita”, ha detto denunciando quanti lo avevano convinto con false teorie complottistiche sul Covid-19 a sottovalutare l’importanza del rispetto delle misure di sicurezza.
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