Strage di mormoni in Messico, tra le vittime anche bambini e due neonati
Continuano senza sosta le indagini sulla strage di mormoni avvenuta in Messico: oggi, mercoledì 6 novembre, la polizia ha arrestato un uomo sospettato di aver avuto un ruolo nel brutale omicidio avvenuto nella giornata di lunedì 4 novembre quando dieci mormoni statunitensi sono stati uccisi in un’imboscata da colpi d’arma da fuoco. Alcuni di loro sono stati anche bruciati vivi. Nove le vittime, tra le quali quattro bambini e due gemelli neonati di sei mesi. Anche le loro madri sono state barbaramente uccise.
Il gruppo viaggiava in automobile quando è stato colto in un’imboscata da uomini armati che hanno sparato e dato fuoco alla vettura. Secondo la BBC le vittime potrebbero essere membri della famiglia LeBaron, collegata a una comunità mormone separata che si stabilì in Messico diversi decenni fa.
L’attacco sarebbe opera dei Jaguares, il ramo più violento del cartello di Sinaloa. Secondo quanto affermato dalla polizia, l’uomo arrestato, la cui identità non è stata rivelata, è stato fermato ad Agua Prieta, al confine con gli Stati Uniti, e aveva con sé due persone in ostaggio. La persona in stato di fermo, inoltre, era in possesso di molte armi, incluso un fucile ad alto potenziale spesso usato dai narcos.
Non è chiaro al momento, quale ruolo abbia ricoperto nella strage dei mormoni, che potrebbe anche essere avvenuta per uno scambio di persona.
Il sospetto degli inquirenti, infatti, è che i Jaguares abbiano attaccato il convoglio di mormoni convinti che a bordo del mezzo vi fossero dei componenti di un cartello rivale. Tuttavia, sono ancora molti i punti oscuri della vicenda, che gli inquirenti sperano di chiarire nelle prossime ore.
Chi sono i mormoni
I mormoni sono i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Il nome con cui sono indicati i fedeli, ufficialmente noti come “Santi degli ultimi giorni”, deriva da Mormon, il profeta autore di uno dei testi sacri di questa religione.
Il Libro di Mormon fu pubblicato all’inizio dell’Ottocento da Joseph Smith, predicatore e religioso statunitense poligamo, che il 6 aprile 1830 fondò a Fayette, nella zona occidentale dello Stato di New York, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Il riferimento a Gesù Cristo nel nome della religione è una rivendicazione di appartenenza al Cristianesimo, di cui i mormoni si dicono parte.
I Santi degli Ultimi Giorni considerano la loro fede come la restaurazione della vera Chiesa cristiana, come era stata organizzata da Gesù ai tempi del Nuovo Testamento e ritengono Gesù Cristo il Redentore e il Figlio di Dio (distinto da Dio Padre).
A differenza delle altre confessioni cristiane, i mormoni hanno diversi libri sacri, inclusa la Bibbia e il Libro di Mormon. Anche le parole delle figure che guidano questa chiesa, profeti e apostoli, in determinate circostanze assumono valenza di sacra scrittura e vengono canonizzate.
La sede centrale della loro chiesa si trova a Salt Lake City, nello Utah, Stati Uniti d’America.
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è la componente maggioritaria del mormonismo, ma non è l’unica. Esiste anche, ad esempio, la Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che si autodefinisce mormone.