Il presidente uscente boliviano Evo Morales, candidato con il partito Mas ad una riconferma nella massima carica dello Stato per elezioni del 20 ottobre, ha denunciato che membri dei comitati civici di Santa Cruz, La Paz e Cochabamba avrebbero tenuto riunioni con militari dei servizi sedentari per pianificare un colpo di stato e disconoscere la sua possibile vittoria il 20 ottobre prossimo.
In una intervista con il programma ‘Dietro la verità’ della tv ‘Red Gigabision’, ha aggiunto che secondo le informazioni in suo possesso questo gruppo progetterebbe addirittura di incendiare la ‘Casa Grande del Pueblo’, la residenza presidenziale.
Al riguardo Morales assicura di avere con sé delle registrazioni che proverebbero l’intento di sovvertire le istituzioni democratiche boliviane.
Il capo dello Stato è in corsa per un quarto mandato consecutivo. Nel febbraio 2016 un referendum ha rigettato l’ipotesi di una sua riconferma, ma l’anno successivo il Tribunale supremo elettorale boliviano gli ha dato il via libera asserendo che la possibilità fa parte dei diritti umani.
Nei sondaggi Morales è ampiamente favorito per una vittoria al primo turno, ma non è chiaro se riuscirà a raggiungere il 50 per cento più uno dei voti, o almeno il 40 per cento con un vantaggio di dieci punti sul secondo classificato, che dovrebbe essere l’ex presidente Carlos Mesa.