I poliziotti hanno trovato nel frigorifero della cucina resti umani e per questo la russa Natalia Baksheeva è stata accusata di cannibalismo.
Ma la storia, già sconvolgente, è ancora più intricata, perché, secondo quanto scoperto dagli inquirenti, la 43enne russa avrebbe indotto il marito a uccidere una donna per poi commettere atti di cannibalismo sul cadavere.
Il test del Dna ha rivelato che i resti trovati nel frigorifero della coppia di cannibali apparterrebbe a Elena Vashrusheva, una cameriera. Sembrerebbe che Natalia Baksheeva sospettasse che il marito avesse una relazione clandestina con la cameriera, per questo avrebbe spinto il coniuge a uccidere la donna e poi a farla a pezzi.
E così lui, Dimitry Baksheev, 35 anni, si è persuaso di quanto gli chiedeva la moglie, ha colpito al petto con diverse coltellate la cameriera e poi ha trascinato a casa il corpo della donna.
È qui che la coppia ha prima smembrato il corpo e poi mangiato alcune parti. Ma non solo: i poliziotti oltre ai resti confezionati e conservati nel frigo, hanno trovato anche un barattolo con carne umana sott’aceto e 19 pezzi di pelle.
La storia ai limiti dell’irreale presenta ulteriori elementi inquietanti e sconvolgenti: infatti la donna avrebbe confessato di aver commesso atti di cannibalismo su altri corpi. Sarebbero ben trenta i cadaveri su cui la donna avrebbe praticato atti di cannibalismo solo nell’ultimo anno e mezzo.
Secondo quanto riportato dai media locali, i due inoltre amavano ritrarre i momenti di cannibalismo con fotografie, video e selfie. Infatti gli inquirenti hanno trovato a casa della coppia vecchi filmati e immagini in cui i coniugi Baksheev sono intenti a consumare carne umana.
Ma in Russia non esiste il reato di cannibalismo ed è per questo che Natalia Baksheev rischia al massimo quindici anni di reclusione. Per Dimitry si ipotizza una pena meno severa: l’uomo, infatti, è affetto da tubercolosi e pare fosse incline a farsi influenzare dalla consorte, senza dubbio mente malefica della coppia.