Domenica 27 novembre 2016 si svolgerà in Francia il secondo turno delle primarie del centrodestra che vedranno sfidarsi per la candidatura all’Eliseo Francois Fillon e Alain Juppé, entrambi ex primi ministri.
Al primo turno di domenica 20 novembre, Fillon aveva ottenuto oltre il 44 per cento dei voti, mentre Juppé aveva battuto l’ex presidente Nicolas Sarkozy di 8 punti percentuali.
Alla vigilia del ballottaggio, Fillon appare come il superfavorito ma il quotidiano francese Le Monde riferisce di una mobilitazione per impedire che sia lui a correre per la presidenza.
Uomini e donne della comunità Lgbt avrebbero infatti deciso di votare alle primarie del centrodestra per sostenere Juppé pur di non ritrovarsi con un Fillon all’Eliseo: “Non abbiamo alcun simpatia per Juppé, ma le posizioni di Fillon sull’omosessualità e l’omogenitorialità ci spingono a tentare di fermarlo”, ha dichiarato una donna lesbica madre di un ragazzo avuto grazie alla procreazione assistita.
“Siamo preoccupati e voteremo Juppé, di solito non votiamo per la destra, ma mi risolverò ad andarci. Ho votato al primo turno e andrò domenica”, ha dichiarato a Le Monde.
Insomma, tra la comunità Lgbt (anche se le organizzazioni non hanno dato alcuna indicazione di voto) ma anche tra gli altri elettori di centrosinistra, molti stanno pensando di andare a votare al secondo turno delle primarie di centrodestra per poter almeno scegliere il minore tra due mali, con l’ombra della figura di Marine LePen, esponente dell’estrema destra nazionalista in ascesa, che si allunga sulle presidenziali del 2017.
Chi è Francois Fillon
Fillon, 62 anni, è un grande fautore del liberismo economico e un ammiratore dell’ex premier britannico Margaret Thatcher.
Ha dichiarato di voler tagliare la spesa pubblica (di 100 miliardi di euro) e innalzare l’età della pensione (dagli attuali 62-63 au 65 anni) per rinvigorire l’economia.
Inoltre propone tagli agli impieghi pubblici (500mila posti) e una settimana lavorativa più lunga (dalle attuali 35 a 39 ore).
Riguardo la tassazione, Fillon vorrebbe tagliare le tasse di 50 miliardi di euro a partire dal primo quadrimestre del 2017, e aumentare l’Iva di due punti percentuali.
Come anche Juppé, Fillon ritiene che il patto Schengen debba essere rivisto e che ci sia bisogno di una forza di polizia di frontiera ai confini esterni dell’Ue.
In materia di politica estera, Fillon vorrebbe stabilire legami più stretti con la Russia, cominciando con l’eliminare le sanzioni europee contro Mosca per il conflitto in Siria, ma rafforzare anche il rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump.
Fillon e Juppé sono entrambi sostenitori dell’Unione europea, a differenza del Fronte Nazionale di LePen e sostengono la necessità di adottare la linea dura nei negoziati sulla Brexit.