Nel 2001 un turista americano, Tom Sponheim, era in vacanza a Barcellona con sua moglie quando, nel mezzo del mercato delle pulci noto come Encants, scorse una busta di negativi fotografici che comprò per curiosità a soli 3,50 euro.
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Una volta tornato a casa negli Stati Uniti, Sponheim sviluppò le foto, e si accorse di essere di fronte a delle immagini straordinarie, scene di vita quotidiana della Barcellona degli anni Cinquanta e Sessanta che sembravano opera di un vero talento dell’arte fotografica.
L’unico problema era la totale assenza di qualsiasi firma o segnale che potesse portare all’identificazione del misterioso fotografo, lasciando così l’acquirente affascinato ma impossibilitato a capire se si trattasse di foto di valore.
La curiosità di Sponheim non si esaurì così facilmente, visto che anche molti anni dopo, nel 2012, ancora desideroso di saperne di più sull’autore degli scatti, creò una pagina di Facebook chiamata Las Fotos Perdidas de Barcelona in cui pubblicò le foto chiedendo ai visitatori di aiutarlo a rintracciare il fotografo.
Nonostante la pagina abbia cominciato ad avere un certo successo, con diverse persone che si sono riconosciute tra i soggetti rappresentati nelle foto, non ci sono state scoperte sostanziali per cinque anni, fino a quando nel 2017 una fotografa dilettante, Begoña Fernández, non ha scoperto la pagina e ha deciso di contribuire all’indagine.
Per prima cosa è riuscita a individuare una scuola elementare in una delle fotografie, la scuola “Carmen Tronchoni”, e nell’archivio del giornale La Vanguardia ha trovato ha trovato l’annuncio di un concorso fotografico dedicato al tema dell’infanzia tenutosi nel 1962 in cui si suggerivano diversi luoghi adatti per gli scatti.
A partire da quell’articolo, ha rintracciato un’associazione di fotografi catalana, la Agrupaciò Fotogràfica de Catalunya, dove le è stato consigliato di cercare negli archivi delle pubblicazioni dell’associazione, dove finalmente ha riconosciuto una delle foto acquistate da Tom Sponheim sedici anni prima.
Questa volta l’autore era citato, e per la sorpresa dell’improvvisata investigatrice, si trattava di una donna, Milagros Caturla, nata nel 1920 e arrivata quarta al concorso fotografico promosso dall’associazione nel 1961. Queste due foto della donna:
(Credit: Luìs Caturla)
Fernández ha quindi cercato informazioni sulla donna, scoprendo che Caturla è morta nel 2008, dopo una vita come impiegata presso il Consiglio regionale di Barcellona, senza essersi mai sposata e senza figli, e soprattutto praticando sempre la fotografia come hobby e non da professionista, nonostante il suo talento.
Ora, per onorare il suo lavoro, Fernández e Sponheim sono determinati a far sì che la sua eredità continui a vivere facendo conoscere il più possibile i suoi lavori, che ora saranno esposti al festival fotografico di Barcellona Revela-T a maggio.
Nella gallery, alcune delle splendide foto di Caturla, che per le similitudini tra le due storie è già stata ribattezzata la Vivian Maier catalana, come la bambinaia di cui solo dopo anni dalla sua morte vennero ritrovati migliaia di scatti oggi esposti in tutto il mondo.
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