“Sono un ragazzo nero, faccio tutto il possibile per resistere, ma mi guardo intorno e vedo cosa viene fatto ogni giorno alla mia gente, vengo cacciato come una preda, la mia gente non vuole problemi, abbiamo già auto abbastanza difficoltà, voglio solo vivere, Dio proteggimi, voglio solo vivere, voglio solo vivere”. Il canto di Keedron Bryant è struggente ed emozionante. Il 12enne ha condiviso su Facebook la sua preghiera-gospel che in breve tempo è diventata virale tanto da essere condivisa anche dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
“La potente canzone di Keedron Bryant è servita per descrivere le frustrazioni che la gente nera sta provando. Angoscia condivisa da me e da milioni di altre persone”, sono le parole di Obama a corredo del video. Dopo la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano deceduto in circostanze sospette durante un controllo di polizia lo scorso 25 maggio a Minneapolis, gli Usa sono attraversati da pesanti proteste che non accennano a placarsi.
La rabbia dei cittadini non è più circoscritta a Minneapolis: in questi giorni, sono stati migliaia gli arresti nelle principali città del Paese. Violenze anche a Washington, nei pressi della Casa Bianca: almeno 50 i feriti tra gli uomini della sicurezza del presidente Donald Trump. Nel frattempo, è stata diffusa la notizia secondo cui Chiara De Blasio, la figlia del sindaco di New York, è stata arrestata sabato sera durante una protesta a Manhattan. E’ stata rilasciata poco dopo l’arresto. Ieri, la famiglia di Floyd ha chiesto che venga modificato il capo di accusa nei confronti di Derek Chauvin, il poliziotto arrestato: da omicidio di terzo grado per “disprezzo della vita”, con pena massima 25 anni, a omicidio premeditato. In questo caso la condanna prevede l’ergastolo.
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