«La tutela dell’ambiente? La soluzione è rinunciare alla frenesia consumistica tipica del capitalismo. Lo sfruttamento delle risorse minerarie ha bisogno di regole. Non ci faremo depredare». Il ministro degli Esteri boliviano, Rogelio Mayta, è un uomo minuto, dai toni pacati ma dallo sguardo fermo e dal lessico chiaro e diretto.
Membro di un governo fieramente avversato dalla superpotenza americana e da importanti multinazionali come Tesla, accusate di aver appoggiato il golpe dell’ottobre 2019, non ricorre al classico linguaggio diplomatico.
A margine della X Conferenza Italia – America Latina e Caraibi di Roma, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’avvocato di La Paz arriva subito al punto: «Non si tratta solo di modificare la matrice delle fonti energetiche ma di ripensare i comportamenti e la visione del mondo delle persone: dobbiamo abbandonare il consumismo».
E persino su un tema scottante come quello del narcotraffico parla chiaro: «Il problema della coca è la domanda. Basta prediche dall’Occidente».