Le Unità di protezione popolare (Ypg), le milizie curde siriane, hanno reso noto che si ritireranno dalla cittadina settentrionale di Manbij, che hanno liberato dai miliziani dell’Isis ad agosto, così come richiesto dalla Turchia, non appena avranno terminato l’addestramento delle forze di sicurezza locali.
I combattenti delle Ypg si uniranno quindi all’offensiva per liberare Raqqa, la capitale de facto del sedicente Stato islamico in Siria.
Ankara considera le Ypg un gruppo terroristico al pari del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e aveva ripetutamente chiesto che le milizie curde si ritirassero a est del fiume Eufrate.
Non solo, la Turchia non gradisce il coinvolgimento dei curdi siriani e iracheni nelle operazioni contro l’Isis a Raqqa e Mosul, in Iraq, perché teme che possa rafforzare le loro aspirazioni indipendentiste e portare alla creazione di un’entità statuale curda.
Nel frattempo, il delegato degli Stati Uniti alla coalizione internazionale anti-Isis Brett McGurk ha riferito che i combattenti dell’alleanza curdo-araba nota come Forze democratiche siriane (Sdf) stanno proseguendo nella loro avanzata per isolare Raqqa.
Contemporaneamente, le forze ribelli siriane sostenute dalla Turchia sono vicine a ottenere il controllo di al-Bab, l’ultima roccaforte dell’Isis nel nord della Siria.