L’esercito turco nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 luglio ha bombardato due diverse aree del sud est dell’Anatolia, uccidendo almeno 11 combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters che cita fonti militari di Ankara.
Il primo attacco aereo è stato condotto in prossimità del confine siriano, nel distretto di Dargecit, nella provincia turca di Mardin, dove l’esercito ha distrutto due postazioni dei ribelli curdi, uccidendone otto.
Il secondo bombardamento è avvenuto nelle campagne della provincia di Hakkari, al confine tra Turchia, Iraq e Iran. Qui i militari di Ankara hanno ucciso tre miliziani del Pkk.
Il partito curdo ha iniziato la lotta armata contro il governo turco nel 1984 e, da allora, oltre 40mila persone sono rimaste uccise nel conflitto. Il Pkk è considerato un gruppo terroristico dalla Turchia, dagli Stati Uniti e dall’Unione europea.
Il cessate il fuoco stabilito tra Ankara e il gruppo terroristico nel 2013 era stato violato da entrambe le parti nel luglio del 2015 e da allora il Pkk ha ripreso l’insurrezione.
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