I libici sparano contro la nave Ong Sea Eye in acque internazionali di fronte alla Libia
Sabato 26 ottobre la Ong Sea Eye ha fatto sapere sul proprio profilo Twitter di essere stata minacciata con degli spari da un motoscafo in acque internazionali a poche miglia dalla costa libica, mentre cercava di operare un soccorso.
Secondo il racconto di uno dei responsabili della nave Alan Kurdi, Gorden Isler, un motoscafo con tre motori fuoribordo, la bandiera libica a poppa e una mitraglietta a prua si è avvicinato ai due piccoli gommoni della Ong tedesca impegnati nel soccorso di 90 migranti e ha aperto il fuoco sparando prima verso il cielo ma poi anche in acqua.
Oggi, martedì 29 ottobre, Sea Eye ha pubblicato su Twitter il video dell’episodio, dopo che la guardia costiera libica in un comunicato ha negato di aver sparato verso la barca della Ong: “Le nostre pattuglie non hanno né intercettato né minacciato o bombardato la barca di un’organizzazione non governativa”, hanno fatto sapere i guardacoste libici.
Nel filmato condiviso dall’Ong si vede il motoscafo battente bandiera libica con a bordo circa cinque persone, di cui una posizionata a prua accanto alla mitraglietta, inserirsi tra i due gommoni di Sea Eye che avevano già salvato i migranti e la più grande nave Alan Kurdi, verso cui le imbarcazioni si stavano dirigendo. Lo staff della Ong ha raccontato che era stato il sistema di segnalazione delle emergenze in mare Alarm Phone a comunicare l’esistenza di un’imbarcazione di migranti in difficoltà in acque internazionali.
Nel video si sente poi il rumore di uno sparo e si vedono alcuni migranti con il salvagente buttarsi in mare, e iniziare a nuotare autonomamente verso la Alan Kurdi. Secondo quanto raccontano i testimoni di Sea Eye, i migranti si sono buttati perché impauriti dagli spari e dalla mitraglietta che puntava verso uno dei gommoni.
Jan Ribbec, capo missione della Ong, ha raccontato che alla fine tutte le persone sono state fatte salire a bordo della nave Ong, e che i libici hanno sequestrato il gommone vuoto e si sono ritirati.
Ora la nave naviga in acque internazionali con a bordo i 90 migranti e 17 persone del proprio staff in attesa di un porto di approdo.
Intanto, anche la nave Ocean Viking di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranée è rimasta bloccata in mare per 11 giorni con a bordo 104 migranti salvati il 18 ottobre a 50 miglia dalla Libia. 41 delle persone a bordo della nave Ong sono bambini, di cui la maggior parte senza un genitore o un parente. I più piccoli hanno due e undici mesi. L’imbarcazione sbarcherà a Pozzallo.