Nel secondo giorno del Consiglio Europeo straordinario in corso a Bruxelles il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio durante una colazione di lavoro, prima dell’incontro con gli altri leader. Durante il colloquio sono stati affrontati i temi dell’agenda europea, e in particolare la gestione dei flussi migratori e le prospettive di stabilizzazione in Libia e nel centro-Africa, all’insegna di una rafforzata cooperazione tra Italia e Francia. Nella prospettiva delle decisioni in materia migratoria che saranno sottoposte al prossimo Consiglio Europeo, i due leader hanno condiviso la necessità di uno stretto e costante coordinamento tra Roma e Parigi mirato ad un ruolo più incisivo dell’Unione Europea in Africa.
Al centro del Consiglio Europeo Straordinario, iniziato ieri pomeriggio, ci sono i seguenti temi: cambiamenti climatici, migranti, Covid-19, Russia e Regno Unito. A proposito del tema dei migranti, a chiedere all’Ue di agire è stato questa mattina Federico Soda, capo missione in Libia dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), intervistato dall’Agi. Secondo il rappresentante Oim, le partenze dei migranti dalla Libia sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi, anche in termini percentuali rispetto al 2020, ed è necessario che l’Unione europea metta in mare “un’operazione completa di ricerca e soccorso e un meccanismo di sbarco sicuro delle persone soccorse”.
Oggi, spiega Soda, sono “circa 5.088 i migranti nei centri di detenzione controllati delle autorità libiche”. “È impossibile” invece “stimare quanti migranti tenteranno di attraversare il Mediterraneo poiché ciò dipende da molte variabili diverse. Già dall’inizio dell’anno, l’Oim aveva previsto un numero maggiore di tentativi di traversata del Mar Mediterraneo rispetto all’anno scorso. Questo è ciò che abbiamo osservato fino ad oggi e ci aspettiamo che questa tendenza continui durante i mesi estivi”.
In Ue 1,5 milioni di migranti regolari, 150mila irregolari
La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, oggi è stata sentita in audizione dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Politiche Ue del Parlamento. “Normalmente sono molti i migranti che vengono negli Stati dell’Ue per la protezione internazionale, per studiare, si tratta di 1,5 milioni di presenze di migranti, ne abbiamo bisogno perché la nostra è una società che invecchia”, ha dichiarato. “Poi abbiamo arrivi irregolari, l’altro anno sono stati 124 mila, l’anno prima 140 mila. Ed è questo fenomeno che dobbiamo gestire per assicurare che non vi siano fenomeni di illegalità. Sono 600 mila circa i richiedenti asilo in Europa, meno di 150mila irregolari“, ha spiegato.
“La solidarietà tra gli Stati membri Ue oggi è carente”, ha aggiunto Johansson. “Soprattutto per via della posizione geografica che occupano i diversi Paesi. Questo significa che gli arrivi irregolari in genere riguardano i Paesi del Mediterraneo, tra questi l’Italia. Ed è per questo che è necessario avere un sistema di solidarietà obbligatoria se uno Stato membro si trova sotto pressione o si trova a dover gestire un numero di migranti superiore al normale, allora dovrebbe scattare un meccanismo di solidarietà obbligatoria sulla base della dimensione e della condizione economica dei singoli Stati”.
“Abbiamo messo a punto un meccanismo di solidarietà apposito per l’Italia che si basa su casi di ricerca e soccorso. Ogni anno dovremo stabilire quali saranno i numeri da gestire dal punto della distribuzione nel corso dell’anno successivo. Così dopo un’operazione di ricerca e soccorso in cui vi sono degli sbarchi già dovrebbe esserci una disponibilità a distribuire queste presenze in altri Stati membri, un meccanismo speciale appositamente ideato che si aggiunge a quello ordinario”, ha spiegato la commissaria Ue. “Le migrazioni sono un fenomeno naturale, esistono da sempre. Dobbiamo riuscirle a gestirle meglio rispetto a quanto è stato fatto fino ad adesso”.
Leggi anche: Msf lancia una nuova operazione in mare: “I migranti continuano a morire. Da Draghi gaffe sui diritti umani”
Leggi l'articolo originale su TPI.it