In una delle più grosse proteste contro il governo guidato dal primo ministro Viktor Orban, i cittadini ungheresi sono scesi in piazza per difendere la Central European University che, dopo l’approvazione di una legge passata in parlamento la prima settimana di aprile, rischia di dover lasciare il paese.
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L’università fondata da George Soros, dopo l’approvazione della nuova normativa, sarà soggetta a condizioni stringenti. Il provvedimento ha sollevato le critiche del mondo accademico, oltre che degli Stati Uniti e dell’Unione europea.
Secondo gli organizzatori, a scendere in piazza domenica 9 aprile sono state circa 70mila persone. I manifestanti hanno marciato lungo un ponte sul Danubio per arrivare nella piazza del parlamento di Budapest.
Il presidente Janos Ader dovrebbe firmare lunedì 10 aprile il provvedimento che diventerebbe così legge. I manifestanti hanno detto di voler convincere Ader a rigettare questa misura, chiedendo al presidente di porre il veto sulla normativa.
“Libero paese, libera università”, è stato uno degli slogan degli ungheresi scesi in piazza.
“Il governo cerca sempre qualcuno da combattere e Soros sembra essere un obiettivo perfetto”, ha raccontato un professore che ha partecipato alle manifestazioni.
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