Non è stato uno tsunami, ma il risultato non era scontato. Il controllo della Camera è passato ai democratici che hanno strappato ai repubblicani 26 seggi, assicurandosi così la vittoria.
I dati più importanti delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti sono quelli dei distretti: 313 sono andati a sinistra rispetto alle presidenziali del 2016. Ma soprattutto il 2018 si conferma l’anno della donna.
Le elezioni di midterm sono spesso un referendum sull’operato del presidente. E Donald Trump ha fatto di tutto perché fosse così. “Pensate chi ci sia la mia faccia sulle urne”, ha ripetuto nei comizi, rinvigorendo la sua base, ma anche quella dei democratici. Ottenendo un ‘affluenza record.
Chi si aspettava un risultato schiacciante è rimasto deluso. Ma quello che cambia davvero è la composizione della Camera, mai così diversa, mai così piena di donne. Infatti quella del 6 novembre è soprattutto una vittoria al femminile: 117 (fino ad ora, alcuni risultati arriveranno) tra Camera, Senato, e governatori, tra cui 42 sono donne di colore, 3 LGBT.
Al Congresso sederanno 117 donne, mai così tante. Di queste, 100 sono democratiche e 17 repubblicane. Oltre alla più giovane mail eletta Alexandria Ocasio-Cortez che ha soli 29 anni, ci sono molte prime volte.
Per la prima volta nella storia sono state elette delle donne nativo americane: Sharice Davids e Deb Haaland. David è stata eletta in Kansas, ed è apertamente gay. Mentre Haaland, rappresenterà il New Mexico. Rashida Tlaib e Ilhan Omar sono le prime mussulmane, Tlaib è anche la prima palestinese mai eletta al congresso. Ayanna Pressley è la prima persona di colore eletta in Massachusetts. E ancora, Janet Mills è la prima donna eletta a governatore del Maine, mentre la repubblicana Marsha Balckbourne prima senatrice dal Tennasee.
La lista è lunga, ma i commentatori spiegano questo cambiamento come il frutto di un attivismo che è esploso dopo le elezioni del 2016. Dalla marce delle donne che ha portato nelle strade milioni di persone alla voglia di politica: le candidate erano 277.
L’ultimo “anno della donna” fu il 1992, quando furono elette in 54. Nel 2018 la vittoria è donna.