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    Michigan, 26enne congolese ucciso dalla polizia con colpi di pistola alla nuca

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 14 Apr. 2022 alle 08:22

    Un 26enne di origine congolese, Patrick Lyoya, è stato ucciso il 4 aprile a Grand Rapids, nel Michigan, da un agente di polizia dopo essere stato fermato per un controllo stradale. Dopo la verifica della targa, che non corrispondeva al mezzo di cui il ragazzo era al volante, Lyoya ha tentato di fuggire, ma il poliziotto lo ha bloccato e i due hanno iniziato una lotta corpo a corpo, in cui è stato l’agente ad avere la meglio, sparando diversi colpi di pistola sulla nuca di Lyoya dopo averlo bloccato faccia a terra. Il “taser” che aveva provato ad utilizzare durante la colluttazione non funzionava.

    Secondo la famiglia del giovane, fratello maggiore di due sorelle e cinque fratelli e giunto negli Stati Uniti dalla Repubblica Democratica del Congo per domandare asilo, si è trattato di un “esecuzione”. La morte di Lyoya ha sollevato polemiche, lo sconcerto della popolazione locale e del movimento Black Lives Matter dopo che Fox News, su autorizzazione della polizia, ha diffuso il filmato che mostra il violento corpo a corpo durato poco più di un minuto.

    “Secondo quanto ho potuto vedere, il taser non funzionava, non faceva contatto, poi Lyoya viene sparato alla testa. E per adesso è l’unica informazione in mio possesso”, ha commentato il capo della polizia di Grand Rapids, Eric Winstrom, che sulla morte del 26enne ha aperto un’inchiesta e attende l’esito dell’autopsia e dei test tossicologici.

    L’identità dell’agente non è stata rivelata, ma l’uomo era in servizio da sette anni ed è stato posto in permesso retribuito per la durata dell’indagine, affidata al procuratore Chris Becker, il quale era contrario alla diffusione delle immagini e ora dovrà decidere se muovere formali accuse contro l’operato dell’agente per un uso sproporzionato della forza. Dopo la morte di Lyoya decine di persone si sono radunate nel centro di Grand Rapids per protestare: il corteo si è spostato davanti al quartiere generale della polizia con i manifestanti che mostravano cartelli del movimento Black Lives Matter e ne urlavano il motto.  Un’altra protesta è prevista oggi alle 17 ora locale, le 23 in Italia.

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