L’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Michael Flynn non si presenterà davanti alla commissione per l’intelligence del Senato che indaga sui suoi contatti con la Russia durante la campagna elettorale del 2016.
Flynn invocherà il quinto emendamento della costituzione statunitense che evita l’autoincriminazione per non rispondere alla convocazione della commissione. L’ex generale era stato costretto alle dimissioni nel mese di febbraio dal suo incarico dopo che si era diffusa la notizia di suoi colloqui mai riferiti con l’ambasciatore russo sulle sanzioni contro Mosca.
La Commissione aveva chiesto alcuni documenti a Flynn con una lettera del 28 aprile, ma l’ex consigliere si era rifiutato di collaborare.
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