Un ventenne olandese di nome Boyan Slat ha inventato il più grande sistema di raccolta di rifiuti al mondo.
Nel 2013 ha lasciato gli studi in ingegneria aerospaziale per lanciare The Ocean Cleanup Project, un progetto sullo sviluppo di tecnologie avanzate per contrastare il problema della plastica negli oceani.
Effettuare una pulizia utilizzando reti e imbarcazioni richiederebbe migliaia di anni. Slat ha ideato un ambizioso piano per risolvere il problema in modo molto più rapido, che potrà rimuovere fino al 42 per cento della plastica dal mare.
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica, a causa delle correnti marine, si concentrano in cinque aree di grandi dimensioni negli oceani. La più famosa è la Great pacific garbage patch, tra le Hawaii e le coste della California.
L’idea di Slat è di situare una barriera galleggiante di cento chilometri vicino a questa grande chiazza di immondizia per catturare passivamente i detriti presenti nell’oceano.
Trascinati interamente dalle correnti naturali delle acque e dal vento, i pezzi di plastica galleggianti sarebbero spinti verso schermi dalla forma a V che si dipartono dalle barriere, permettendo alla vita marina di passare al di sotto e spingendo la plastica verso la parte centrale della struttura, dove sarà riunita in un compattatore a energia solare.
Dopo aver raccolto oltre 2 milioni di dollari con il crowfunding, a breve sarà installato il primo sistema di fronte all’isola di Tsushima, nel sud del Giappone. Se i test daranno i risultati sperati, il progetto su larga scala con la barriera da cento chilometri sarà avviato entro il 2020.
Il video che illustra l’idea di Slat: