Il Messico ha annunciato di aver concesso asilo politico al presidente dimissionario della Bolivia, Evo Morales. A riportarlo i media messicani.
Secondo quanto riferito l’annuncio è stato fatto dal ministro degli Esteri Marcelo Ebrard. Evo Morales, deposto alla vigilia di quello che molti considerano un colpo di Stato, aveva formalizzato la richiesta nelle scorse ore al governo messicano.
Il presidente della Bolivia ha annunciato le sue dimissioni il 10 novembre, pochi minuti prima delle 17.00 (ore 22 italiane). “Ho l’obbligo di operare per la pace. E mi fa molto male che ci si scontri fra boliviani”, aveva dichiarato mentre si trovava nella città di Chimoré, nel dipartimento di Cochabamba, al centro della Bolivia. “Mi fa male che alcuni comitati civici e partiti che hanno perso le elezioni abbiano scatenato violenze e aggressioni. È per questa ed altre ragioni – aveva poi concluso Morales – che sto rinunciando al mio incarico inviando la mia lettera al Parlamento plurinazionale”.
Ed era stato lo stesso governo messicano la mattina di lunedì 11 novembre, tramite il ministro Ebrard, a offrire rifugio a Morales, dopo avere accolto nei suoi uffici di La Paz una ventina di personalità dell’esecutivo e del Parlamento boliviano. “Difendiamo le libertà e chiediamo il rispetto dell’ordine costituzionale e della democrazia in Bolivia. Il golpe rappresenta un passo indietro per tutto il continente. Faremo in modo che si convochi una riunione urgente dell’Osa per discuterne. No al silenzio”, sono state le parole di Ebrad in un tweet. Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador aveva sottolineato la “decisione responsabile” del presidente boliviano di lasciare il suo incarico per “evitare che il popolo fosse esposto alla violenza”.
L’opposizione dell’ex presidente messicano Vicente Fox, invece, non è d’accordo: “Quando un presidente commette errori o abusi deve rinunciare”, e i suoi non hanno nascosto la loro contrarietà a concedere asilo all’ex presiente boliviano.