La presidente dell’Eurocamera, la maltese di centro-destra Roberta Metsola, ha comunicato ai giornalisti presenti al vertice europeo di Praga la sua intenzione di spingere i leader a proporre una “nuova tranche di finanziamenti”- attraverso il fondo militare European Peace Facility – “per continuare a supportare militarmente l’Ucraina e anche per una missione di addestramento”.
Metsola ha argomentato partendo dalla situazione sul campo, nonostante sia caratterizzata da una forte escalation, non senza la minaccia di una guerra nucleare: “Penso che queste siano discussioni che dobbiamo fare ora, soprattutto perché vediamo che la Russia sta intensificando l’offensiva, ma anche che l’Ucraina sta riuscendo a respingere i russi“. La presidente dell’assemblea legislativa europea ha insistito sull’invio di carri armati, ribadendo che “non fare nulla non può essere un’opinione”.
“Gli Ucraini hanno bisogno di armi con cui combattere per riconquistare il loro territorio, e questo significa, ad esempio, i carri armati Leopard II che diversi Stati membri hanno” ha precisato, stuzzicando la Germania alludendo ai carri Leopard di produzione tedesca e di cui la Bundeswehr ha un’ampia dotazione.
Ma mercoledì 28 settembre il parlamento di Berlino ha votato contro il rinnovo dell’invio di armi a Kiev, compresa la fornitura di carri armati.