L’inchiesta su un presunto uso improprio dei fondi parlamentari europei da parte di alcuni membri di diversi partiti politici francesi è stata estesa anche al leader della sinistra francese Jean-Luc Melenchon.
Il leader del partito France Insoumise è solo l’ultimo di una lunga lista che comprende diverse personalità politiche non solo francesi ma anche britanniche, italiane e polacche.
Secondo gli inquirenti, alcuni eurodeputati hanno assunto collaboratori con i soldi di Strasburgo, ma li hanno impiegati in patria per lavorare per il proprio partito.
L’inchiesta, che in Francia ha già colpito membri del Front National, del partito centrista MoDem, dei repubblicani e del partito socialista, era stata aperta dopo che un membro del partito di estrema destra aveva denunciato al procuratore di Parigi alcune irregolarità nei rimborsi dell’europarlamento.
Marine Le Pen, candidata alla presidenza della Francia sconfitta nel ballottaggio del 7 maggio dal presidente Macron, è sotto indagine in un distinto caso riguardante lo stesso tema.
Secondo il quotidiano francese Le Parisien, la procura interrogherà tre persone che lavoravano come assistenti parlamentari di Melenchon mentre era membro del Parlamento europeo dal 2009 al 2017.
Melenchon, attualmente membro dell’assemblea nazionale francese, leader del maggiore partito di sinistra del paese, ha negato tutte le accuse.
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