Un’azienda di dolciumi tedesca si è scusata pubblicamente per aver pubblicato sui proprio profili social un post pubblicitario razzista, che paragonava Meghan Markle, moglie del principe Harry, a un cioccolatino.
Il post, pubblicato sabato 19 maggio 2018, giorno delle nozze reali tra Meghan e Harry, raffigurava un cioccolatino prodotto dall’azienda, chiamato Schokokuss, con indosso un abito da sposa.
L’immagine era accompagnata dalla scritta “una schiuma in bianco”, in riferimento al suo interno cremoso, e alla domanda: “Cosa stai guardando? Non vorresti essere Meghan oggi?”.
Diversi utenti dei social media hanno criticato duramente il tono razzista del post.
L’azienda, Super Dickmann’s, si è scusata tramite un portavoce che ha definito l’iniziativa “stupida e imbarazzante”.
Il post è stato cancellato e l’azienda ha chiesto “perdono” sulla sua pagina Facebook.
“Il mondo di Super Dickmann è colorato e variegato e lontano da pensieri razzisti”, recitava nel messaggio di scuse.
I collegamenti tra questo cioccolatino e il razzismo non sono nuovi in Germania. Schokokuss, infatti, significa bacio al cioccolato, ma nella lingua tedesca può essere facilmente associato anche al bacio di una persona nera.
Anche l’emittente pubblica tedesca Zdf è stata criticata per presunti commenti razzisti nel corso della cronaca del matrimonio reale tra Harry e Meghan.
Tra le affermazioni controverse, la sposa, di origine afroamericana, è stata definita come “esotica” più volte ed è stato sottolineato la Regina ha “chiuso un occhio” su di lei.
Zdf ha respinto le affermazioni, dicendo che era appropriato affrontare le origini di Megahn Markle.
Nel Regno Unito i laburisti hanno accusato razzismo Michael Gove, ministro del partito dei Tories, e Nadine Dorries, anche lei politica del partito conservatore, per alcuni commenti espressi su Meghan e su una giornalista britannica di origine ugandese.
Gove ha descritto la nuova moglie del principe Harry come “esotica”, Dorries è stata invece criticata per aver scritto su Twitter che la sposa dovrebbe essere “grata di tutto ciò che il Regno Unito le ha dato”, facendo un esplicito riferimento alle sue origini straniere.
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