Bay aveva appena 6 giorni di vita quando la pediatra Vesna Roi si rifiutò di prenderla in cura nel suo studio a Roseville, nello stato americano del Michigan.
La dottoressa non lo fece per un motivo secondo lei perfettamente legittimo: le madri di Bay sono lesbiche.
La vicenda è avvenuta nell’ottobre del 2014 quando una coppia di donne americane, Krista e Jami Contreras, aveva fissato il secondo appuntamento con la pediatra Vesna Roi per una visita medica di routine.
Ma al posto della dottoressa Roi, Krista e Jami Contreras sono state ricevute da un altro pediatra, che ha spiegato loro cosa stesse succedendo.
Roi, che fa parte del gruppo religioso Born Again Christians, sostiene di aver pregato per la bambina, ma di non averla potuta accettare in cura per motivi religiosi.
“Per favore sappiate che io credo nel fatto che dio lasci liberi ognuno di noi di compiere le sue scelte e che non giudicherei mai nessuno sulla base di quello che sceglie”, ha scritto la pediatra in una lettera alle rivolta alle donne pubblicata sulle pagine del quotidiano Detroit Free Press.
Secondo Equality Michigan, una Ong che promuove i diritti della comunità Lgbt nello stato americano del Michigan, le azioni della dottoressa Roi non violano la legislazione locale, che proibisce la discriminazione sulla base di sesso, religione e stato civile, ma non sulla base dell’orientamento sessuale.
Tuttavia, in base al codice etico della American Medical Association, la più grande rete di medici professionisti e studenti negli Stati Uniti, un dottore non può rifiutare un paziente sulla base di differenze di sesso, razza o orientamento sessuale.
Krista e Jami Contreras, le madri di Bay, riferiscono di essersi sentite umiliate per la scelta della pediatra di non accettare la bambina esclusivamente per via della loro omosessualità, e hanno deciso di rendere pubblica la loro storia per evidenziare il tipo di discriminazioni a cui vengono sottoposte le coppie gay negli Stati Uniti.
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