La mascherina che ti dice se hai il Coronavirus: il progetto di Harvard
Una mascherina dotata di sensori che rileva se chi la indossa è stato contagiato dal Coronavirus: è l’idea a cui stanno lavorando i ricercatori di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (Mit). L’obiettivo è quello di creare un segnale fluorescente sulla mascherina come allerta di positività. I sensori erano già stati creati per l’Ebola nel 2014, ha spiegato a Business Insider James Collins, docente di bioingegneria al Mit ed al Wyss Institute dell’università di Harvard. Il progetto “è in una fase molto iniziale”, precisa Collins, ma i risultati sono promettenti. La stessa tecnologia ha già dimostrato di essere efficace con la Sars, l’epatitice C e altri virus.
“Quando parliamo, emettiamo una buona quantità di vapore. Se sei infetto, emani anche particelle virali, non solo nella tosse e nello starnuto, ma anche quando parli, in piccole goccioline e nel vapore”, ha spiegato il professore. “L’idea è che mentre indossi una mascherina, entro 2-3 ore potresti avere un responso sul fatto di essere infetto o meno. Ad esempio, facendo in modo che la mascherina emetta un’emissione di fluorescenza nel caso di un test positivo”.
L’idea degli studiosi è che le goccioline saliva e il vapore, se infetti, dovrebbero attivare degli estratti liofilizzati e consentire la reazione di fluorescenza rilevabile con un dispositivo portatile di basso costo. Gli stessi ricercatori che stanno lavorando a questo progetto avevano pubblicato uno studio su questa mascherina nel 2016 dopo aver adattato la tecnologia al virus Zika.
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