Martin Schulz ha deciso di rinunciare alla presidenza del Parlamento europeo e di tornare sulla scena politica tedesca. Le principali conseguenze sono due: la prima è che potrebbe sfidare Angela Merkel nella corsa alla cancelleria il prossimo anno; la seconda è che potrebbe esserci un importante riassetto all’interno delle istituzioni dell’Unione europea.
Schulz, esponente social democratico, ha dichiarato durante una conferenza stampa che non si candiderà per la rielezione come presidente dell’europarlamento e che avvierà invece la propria campagna elettorale per un seggio al Bundestag, il parlamento tedesco.
Non ha confermato, invece, le voci secondo cui potrebbe sostituire il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier o essere il candidato del Spd che sfiderà la conservatrice Merkel, in cerca della riconferma per un quarto mandato.
L’altro possibile sfidante è Sigmar Gabriel, leader del partito Spd e vice cancelliere.
I sondaggi danno la Merkel come favorita, nonostante abbia perso consensi a causa della politica di accoglienza nei confronti dei rifugiati che l’anno scorso ha portato in Germania oltre un milione di persone.
Chi succederà a Schulz?
In precedenza, Schulz aveva cominciato a parlare di un terzo mandato come presidente del Parlamento europeo, anche se un accordo interno avrebbe voluto la riassegnazione del ruolo a un esponente di centrodestra, il gruppo più numeroso in seno al congresso.
Ora, se i conservatori dovessero effettivamente ottenere la carica, tutte e tre le principali istituzioni europee (europarlamento, Commissione e Consiglio) sarebbero presieduti dal centrodestra. Attualmente Jean-Claude Juncker è il presidente della Commissione mentre Donald Tusk è il presidente del Consiglio.
Il leader conservatore in seno al parlamento, Manfred Weber, ha dichiarato che il suo gruppo sceglierà il mese prossimo il proprio candidato alla presidenza.
Weber stesso, 44 anni, è stato indicato tra i papabili, ma lui stesso non ha escluso la possibilità che il prossimo presidente dell’europarlamento possa essere scelto in accordo con gli altri gruppi europeisti della camera, i liberali e i verdi.
Se non altro, questo liquiderebbe le preoccupazioni su un triumvirato di centrodestra.
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