I corpi senza vita di 17 civili, cinque dei quali decapitati, sono stati trovati nella città di Marawi, nelle Filippine. In questa città da oltre un mese sono in corso scontri tra l’esercito filippino e le milizie dell’Isis, che nell’arcipelago asiatico è rappresentato dal gruppo islamista Abu Sayyaf, che dal 2014 ha giurato fedeltà al sedicente Stato Islamico.
Il 23 maggio 2017 i miliziani dell’Isis hanno lanciato un’offensiva contro la città di Marawi, situata nel sud delle Filippine e in cui abitano 200mila persone. Fin dagli anni Sessanta, nella parte ovest dell’isola di Mindanao, unica zona a maggioranza islamica nelle cattoliche filippine, si verificano scontri e disordini e sono attivi anche gruppi islamisti.
Il presidente filippino ha definito la situazione di Marawi altamente pericolosa a ha promesso di cacciare i miliziani dalla città. In oltre un mese di scontri, nella battaglia di Marawi hanno perso la vita 71 militari filippini, 299 miliziani dell’Isis e almeno 110 civili.