Margrethe Vestager | Carriera | Commissione europea
Margrethe Vestager chi è – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump l’aveva soprannominata “lady tax”. Margrethe Vestager, la liberal che può diventare presidente della Commissione europea, aveva annunciato una multa da 4,3 miliardi di euro a Google e il Tycoon l’aveva accusata di prendersela con i colossi tech, quelli della Silicon Valley in particolare. Lei, che nel 2018 ricopriva l’incarico di commissario alla Concorrenza dell’Ue, aveva risposto con fermezza per sollevare ogni dubbio: “Gli Stati Uniti mi piacciono”. La sua, sottolineava, era stata solo una scelta per fare sì che rispettassero le regole anche le aziende che avevano violato l’Antitrust.
Margrethe Vestager | La Carriera
Classe 1968, nata nel paesino di Ølgod vicino Copenaghen, da una coppia di pastori luterani, Vestager scende in politica giovanissima, dopo gli studi in economia presso l’Università della capitale danese nel 1993. Concluse le prime esperienze nel Radikalke Venstre (Sinistra Radicale), partito di formazione liberalsocialista pro Europa e favorevole a percorsi di integrazione per i migranti, entra nell’Alde, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa.
Vestager ha ricoperto cariche significative negli ultimi governi del centrosinistra: neanche trentenne, dal 1998 al 2000 è nominata ministra dell’Istruzione e degli affari ecclesiastici per poi ricoprire l’incarico di ministro dell’Istruzione fino al 2001. Dal 2011 al 2014 è stata ministra dell’Economia e degli Affari interni nell’esecutivo di Helle Thorning-Schmidt, prima donna alla guida del paese. Ha ricoperto anche la carica di vicepremier.
Nel 2015 è diventata commissario alla Concorrenza, con il ruolo di regolare l’attività commerciale nell’Ue, e ha lavorato a stretto contatto con Jean-Claude Juncker.
Vestager ha fama di essere una politica determinata e intransigente. Si è fatta notare per l’atteggiamento fermo adottato nei confronti delle ingerenze dei colossi non europei in Europea, come la russa Gazprom sospettata di avere aggirato le norme antitrust dell’Ue. Tuttavia, Vestager non tende a identificarsi come una paladina della lotta alle multinazionali ma come una garante del libero mercato.
Vestager è conosciuta anche per le sue nette prese di posizione. Ha deciso di tenere sulla scrivania del suo ufficio a Bruxelles una piccola scultura di ceramica con un dito medio sollevato, che ha soprannominato “Fuck finger”. Le era stata recapitata da alcuni sindacalisti danesi dopo la sua scelta di abbassare i sussidi di disoccupazione: l’ha conservata perché le ricorda che non sempre si possono prendere decisioni che piacciono a tutti.