A Hong Kong la marcia pro-democrazia con 800mila persone
Le strade di Hong Kong sono un fiume in piena: gli organizzatori hanno stimato che alla marcia pro-democrazia dell’8 dicembre hanno partecipato 800mila persone. A riferirlo è il Civil Human Rights Front, che ricorda come la manifestazione sia stata la prima autorizzata dalla polizia dallo scorso agosto.
Joshua Wong, tra i volti internazionali della protesta, è stato intervistato a Hong Kong dal direttore di TPI Giulio Gambino.
“La polizia di Hong Kong stupra le manifestanti. Alcune di loro sono anche rimaste incinte”, denuncia Joshua Wong nell’intervista esclusiva a TPI.
Jimmy Sham, coordinatore del Civil Human Rights Front, ha commentato il voto del 24 novembre alle distrettuali del campo pro-democrazia: la gente è “arrabbiata, malgrado la vittoria elettorale”.
“Non credo che le lamentele della gente si siano alleviate. Abbiamo votato e volevamo che la parte pro-establishment perdesse, ma non era tra le nostre richieste”. Cinque le rivendicazioni del movimento per la governatrice Carrie Lam: il ritiro della riforma della legge sulle estradizioni in Cina (avvenuto a ottobre); fine dell’uso del termine “rivoltosi” ai partecipanti alle proteste; un’indagine indipendente sugli abusi della polizia; il rilascio degli arrestati nelle proteste; il suffragio universale per la carica di governatore. Per la polizia in strada sarebbero scese 183mila persone, contro le 800mila circa degli organizzatori.
La polizia ha diffuso anche la notizia del ritrovamento di una pistola semiautomatica Glock e 105 proiettili nell’ambito di un’operazione anticrimine in vista del corteo. Undici le persone arrestate, tra cui otto uomini di età tra i 20 e i 63 anni. Il sovrintendente per il crimine organizzato e le triadi, Li Kwai-wah, ha fatto sapere che per la prima volta la polizia ha sequestrato un’arma da fuoco, oltre a due giubbotti anti-proiettile, coltelli, spade, manganelli e spray urticanti.
Il materiale è stato ritrovato in diversi locali del centro di Hong Kong, lungo il percorso della marcia. I media locali riferiscono che alcune delle persone arrestate sarebbero vicine ai gruppi “radicali” che a ottobre hanno lanciato molotov contro la stazione di polizia di Mong Kok.
La polizia ha minacciato di adottare “azioni necessarie” qualora i manifestanti non dovessero disperdersi una volta arrivati a Central, il punto di arrivo della marcia. Gli organizzatori stessi hanno invitato i partecipanti a seguire il percorso autorizzato dalla polizia, per evitare gli scontri.
Diversi gli arresti effettuati, anche se non è ancora nota la ragione. Scambio di insulti tra la polizia in assetto antisommossa e i partecipanti alla marcia pro-democrazia a Des Voeux Road Central, snodo viario strategico nel cuore di Hong Kong. Secondo quanto si vede dai social, in migliaia sarebbero intenzionati a continuare la manifestazione dirigendosi verso il distretto finanziario.
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