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    Marcia Prigozhin, ISW: “Probabilmente il Gruppo Wagner verrà eliminato. Messe in luce gravi debolezze nel Cremlino”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 25 Giu. 2023 alle 08:51

    L’accordo negoziato da Lukashenko eliminerà molto probabilmente il Gruppo Wagner come attore indipendente guidato da Prigozhin nella sua forma attuale, anche se alcuni elementi dell’organizzazione potrebbero sopravvivere. A sostenerlo e metterlo nero su bianco è l’Institute for the Study of War.

    L’accordo di Lukashenko, in particolare, toglie a Prigozhin il controllo del Gruppo Wagner in cambio della caduta delle accuse di insurrezione. L’accordo, se eseguito secondo le indicazioni di Peskov, subordinerà una parte del Gruppo Wagner al Ministero della Difesa russo, come auspicato da tempo dal Ministro della Difesa Shoigu. Tuttavia, non è chiaro, continua il think tank americano, come il Cremlino definirà il personale Wagner che non ha partecipato alla ribellione, e l’annuncio di Peskov non specifica il destino del personale Wagner che ha partecipato, oltre a ricevere la grazia.

    Non è chiaro inoltre se le forze Wagner collaboreranno volentieri alla loro integrazione nel Ministero della Difesa russo o se le Forze Armate russe presteranno volentieri servizio al fianco del personale del Gruppo Wagner in futuro. La posizione di Putin su Shoigu e Gerasimov rimane al momento poco chiara e Peskov ha precisato che qualsiasi rimpasto militare è prerogativa esclusiva di Putin e non è stato “quasi” discusso durante i negoziati. Fatto sta che, secondo l’Institute for the Study of War, “questo accordo è una soluzione a breve termine che ha messo in luce gravi debolezze nel Cremlino e nel Ministero della Difesa russo”.

    “I suggerimenti che la ribellione di Prigozhin, la risposta del Cremlino e la mediazione di Lukashenko siano stati tutti messi in scena dal Cremlino stesso, sono assurdi. L’iniziativa di Wagner ha anche mostrato il degrado delle riserve militari della Russia, che sono quasi interamente impegnate a combattere in Ucraina, così come i pericoli della dipendenza da coscritti inesperti per difendere i confini della Russia”.

    Il governo russo “ha faticato” a mettere in campo una “efficace risposta rapida” all’ammutinamento dei mercenari di Wagner. Sono state evidenti “le debolezze della sicurezza interna (russa), probabilmente dovute alla sorpresa e all’impatto delle pesanti perdite in Ucraina”. Secondo il think tank statunitense, “Wagner probabilmente avrebbe potuto raggiungere la periferia di Mosca se Prigozhin avesse ordinato loro di farlo”. Di qui la conclusione: la “missione fondante” di Rosgvardia, la Guardia Nazionale russa, è “proteggere dalle minacce interne la sicurezza del governo russo”; “ma va notato che Rosgvardia non è riuscita a scendere in campo anche quando Wagner ha catturato siti militari sensibili a Rostov-sul-Don e distrutto aerei militari russi”.

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