L’8 ottobre 2017 si è tenuta in Israele una marcia per la pace, a cui hanno preso parte 10mila donne ebree e musulmane. A organizzare la marcia il movimento Women Wage Peace fondato da donne israeliane e palestinesi nel 2014.
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Il movimento, composto da sole donne, si pone l’obiettivo di influenzare il più possibile l’opinione pubblica e i capi di governo israeliani e palestinesi al fine di riprendere i negoziati di pace e fermare le ostilità.
Shazarahel, donna ebrea israeliana, referente per la stampa in Italia del movimento Women Wage Peace e vicepresidente della Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa (CILI), ha raccontato a Tpi cosa è avvenuto durante la marcia per la pace e le emozioni che ha provato.
“Ieri 10.000 donne si sono incontrate nel deserto, senza perquisizioni, senza alcun controllo di sicurezza e nessuna di noi sembrava preoccupata. Ci siamo abbracciate e abbiamo danzato insieme, in una fiducia totale”, racconta Shazarahel.
La marcia è cominciata nel deserto vicino al Mar Rosso, poi le donne israeliane e palestinesi si sono tutte riunite per danzare insieme in una grande tenda che hanno chiamato “Tenda di Hager e Sarah”.
“Hager e Sarah sono le due mogli del profeta Abramo, per questo abbiamo scelto di chiamare così il luogo dove ci siamo radunate. Hager rappresenta la madre dei musulmani e Sarah la madre degli ebrei”, ha spiegato Shazarahel.
“Abbiamo ballato insieme al ritmo di musica orientale, le cui antiche sonorità ci richiamano tutte ad un’origine comune su questa terra”.
Insieme alla referente del movimento hanno preso parte alla marcia anche le due figlie, Esther ed Eden, di sette e quattro anni.
“Le donne palestinesi e in genere le donne musulmane sono molto materne, proprio come noi donne ebree. Ieri le mie due bambine sono state avvolte da grande affetto e attenzioni. Mia figlia crescerà con quei gesti di amore che ha scambiato con queste donne palestinesi, che lei ha percepito come delle altre mamme e nonne”.
“Questa esperienza spazzerà via dalla sua vita ogni tentativo di indurla ad odiare i palestinesi e i musulmani per partito preso, così come tanti tenteranno di farle credere”.
Molte delle donne presenti alla marcia hanno perso i propri cari durante i vari conflitti e guerre tra il governo israeliano e le autorità palestinesi.
“Ho stretto amicizia con molte donne palestinesi – ha detto Shazarahel – per me non sono amiche ma sorelle. Piangiamo una sulla spalla dell’altra. Non vogliamo più spargimento di sangue”.
Erano stati invitati al raduno anche il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen. Quest’ultimo ha inviato una sua rappresentante mentre Netanyahu non si è presentato e non ha risposto all’invito.