Il partito Laburista ha presentato il suo manifesto, il programma elettorale e le iniziative che intende intraprendere se dovesse uscire vincitore nelle elezioni del Regno Unito dell’8 giugno. Le 128 pagine e oltre 23 mila parole offrono una serie di proposte radicali, in linea con il suo leader Jeremy Corbyn.
Nazionalizzazioni e impegni militari – Fra i punti principali c’è il tema delle nazionalizzazioni. Nel mirino di Corbyn ci sono le ferrovie, la rete idrica e il servizio postale.
Ha sorpreso l’intenzione di mantenere l’impegno con la Nato del tetto di spesa militare del 2 per cento sul Pil, come previsto fra l’altro dagli accordi, oltre all’assunzione di circa 10mila nuovi agenti di polizia e 500 controllori ufficiali per i confini.
Salario minimo e pensioni – I Laburisti promettono di aumentare il salario minimo a 10 sterline l’ora a partire dal 2020 e quattro giorni in ferie di più all’anno. Stop dell’età pensionabile a 66 anni.
Le tasse – Nel reparto fiscale, i laburisti garantiscono un’aumento della tassazione per coloro che guadagnano 80mila (o oltre) sterline l’anno, con aumento al 50 per cento di aliquota per chi ne guadagna 123mila (o oltre). Si tratta di circa il 5 per cento della popolazione.
Le aziende vedrebbero aumentarsi la corporation tax (imposta sulle società) dal 21 per cento attuale al 26 per cento a partire dal 2022. Garantito il non aumento della Vat (Iva) e del contributo Nin (Inps).
Se tutte queste manovre nel settore del fisco andassero in porto, secondo l’Institute for fiscal studies, si genererebbe il gettito fiscale in proporzione al Pil più alto degli ultimi 70 anni.
Brexit – Immediato riconoscimento dei diritti per i cittadini dell’Unione europea al momento già nel Regno Unito. Allo stesso tempo si propone una gestione dell’immigrazione più controllata dopo il divorzio con Bruxelles.
Scuola – Oltre 6 milioni di sterline annue in più al settore scuola e pasti gratis per gli alunni.
Sanità ed edilizia pubblica – Costruzione di 100mila case pubbliche all’anno a prezzo agevolato. Aumento delle risorse nel settore sanitario per accorciare ancor di più i tempi di attesa e parcheggi gratis negli ospedali abolendone completamente il pagamento.
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