Decine di migliaia di manifestanti hanno marciato nella capitale della Malesia, Kuala Lampur, chiedendo le dimissioni del primo ministro Najib Razak.
I manifestanti, che indossavano magliette gialle, hanno marciato pacificamente attraverso il centro di Kuala Lumpur bloccando il traffico in vari luoghi turistici della capitale, riunendosi poi davanti alle iconiche Petronas Twin Towers.
Najib è al centro di uno scandalo finanziario dopo che il Wall Street Journal ha riportato la notizia che 700 milioni di dollari appartenenti a un fondo statale (1Malaysia Development Berhad), sono stati deviati sul suo conto bancario personale.
Secondo un’inchiesta del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti svolta a luglio, oltre 3,5 miliardi di dollari sono stati sottratti al fondo, creato dallo stesso Najib.
Il primo ministro malese ha negato qualsiasi accusa e ha resistito allo scandalo, consolidando il suo potere con un pesante giro di vite sui dissidenti.
Undici tra attivisti e leader dell’opposizione sono stati arrestati ieri 18 novembre e almeno altri due sono stati arrestati durante la manifestazione di oggi. Il vice primo ministro Ahmad Zahid Hamidi ha annunciato che ci potranno essere altri arresti nei prossimi giorni.
Maria Chin Abdullah, presidente del gruppo pro-democrazia Bersih che ha organizzato la manifestazione, è stata arrestata con l’accusa di aver infranto il Malaysia’s Security Offences (Special Measures) Act, una legge introdotta nel 2012 per proteggere il paese dalle minacce contro la sicurezza.
Laurent Meillan, il rappresentante regionale dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite per il sud-est asiatico si è detto molto preoccupato per gli arresti.
“La norma sulla sicurezza non deve essere usata contro i dimostranti pacifici. Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di Maria Chin Abdullah e degli altri attivisti”, ha detto Meillan.
Un altro leader di Bersih, Hishamuddin Rais, e l’artista Fahmi Reza sono stati arrestati. “Il nostro paese è governato da clown e truffatori. Sono qui per protestare contro il nostro primo ministro”, ha detto Reza prima di essere arrestato.
“Non siamo qui per far cadere il paese. Noi amiamo questo paese. Non siamo qui per abbattere il governo, siamo qui per rafforzarlo”, ha detto il vicepresidente di Bersih, Shahrul Aman Shaari, alla folla riunita nei pressi della Moschea nazionale.
La partecipazione è stata inferiore rispetto a una manifestazione simile organizzata l’anno scorso. La polizia sostiene che siano stati circa 15.500 i manifestanti, secondo alcuni media malesi sono stati invece 40.000. I manifestanti dello scorso anno sono invece stati circa 200mila.
La polizia ha definito la marcia illegale, dicendo che non avrebbe esitato a usare gas lacrimogeni o cannoni ad acqua se la situazione fosse degenerata. Secondo l’agenzia di stampa statale Bernama, circa 7.000 sono i poliziotti in servizio nell’area della marcia.
L’ex premier malese Mahathir Mohamad, un accanito oppositore di Najib, si è unito ai manifestanti di fronte alle Torri Gemelle.