Alcuni manifestanti hanno fatto irruzione nel parlamento macedone a Skopje il 27 aprile, in seguito dell’elezione a presidente dell’assemblea dell’albanese Talat Xhaferi.
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Durante l’irruzione il leader del partito social-democratico, Zoran Zaev, è stato ferito. L’esponente politico è accusato di aver sostenuto insieme ad altri membri del suo partito la candidatura di Xhaferi, il primo presidente albanese del parlamento dal 1991, anno dell’indipendenza della Macedonia.
La manifestazione ha bloccato all’interno dell’aula i membri del parlamento. La polizia macedone ha utilizzato granate stordenti per disperdere i manifestanti e permettere l’evacuazione dei parlamentari e l’arrivo delle ambulanze.
“Nel tentativo di tenere sotto controllo la situazione dentro e fuori dal parlamento, abbiamo ordinato alla polizia di usare tutte le misure necessarie”, ha detto il ministro degli Esteri macedone Agim Nuhiu in un’intervista televisiva.
Il problema della convivenza con la minoranza albanese ha già causato un’insurrezione nel 2001, poi risolta grazie alla mediazione internazionale. La validità del voto che ha portato all’elezione di Xhaferi è stato messo in dubbio dai membri del parlamento e dagli appartenenti al movimento nazionalista Vmro.
L’instabilità politica in Macedonia va avanti dal dicembre del 2016. Dopo le elezioni Zaev è riuscito a stringere alleanza politiche con il partito albanese, ma da allora non è stato ancora formato un governo nel paese.
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