Non voleva mangiare e così lo hanno legato con una catena, picchiato e costretto a restare per ore nel seminterrato. Tutto questo tra urla e insulti, fino all’omicidio. È successo nel Kansas, negli Stati Uniti, dove un bambino di tre anni è stato torturato e ammazzato dalla madre e il fidanzato nel maggio 2017. Il piccolo, torturato al punto tale da morire, è stato nascosto in un blocco di cemento ed è stato ritrovato quattro mesi dopo.
La notizia è stata riportata dalla testata Mirror.
Evan – è questo il nome del bimbo – è stato maltrattato per ore dalla madre 37enne, Miranda Miller, e il compagno, Stephen Bodine di 41 anni. Successivamente, una volta persi i sensi e morto, il cadavere del bambino è stato murato nella lavanderia dell’appartamento in cui la coppia viveva.
Ed è stato proprio il proprietario di casa, Dwayne Haukap, ad accorgersi che qualcosa non andava, soprattutto per lo strano odore che si era diffuso nell’edificio. L’uomo, così, ha avvertito le autorità giudiziarie che dopo aver avviato le indagini hanno scoperto il corpo del piccolo – quasi del tutto decomposto – murato.
I due, sotto interrogatorio, hanno confessato l’omicidio. Sedicimila video e fotografie, inoltre, mostrano ciò che ha subito il bambino.
Miranda, madre di Evan, ha ammesso di essere stata complice delle violenze e di aver aiutato il compagno a nascondere il cadavere. Altri dettagli raccapriccianti sono emersi dalla confessione, come ad esempio che il bimbo venisse spesso costretto a mangiare grandi quantità di sale. Forse proprio questo lo aveva portato a rifiutare il cibo il giorno dell’uccisione.
La coppia, comunque, potrebbe rischiare fino a 30 anni carcere. Per Miranda le accuse sono abusi su minore e omicidio di secondo grado. Stephen, invece, è stato dichiarato colpevole di omicidio di primo grado.
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