Il primo ministro malese Najib Razak ha detto il 30 marzo che il corpo di Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, sarà riconsegnato alla Corea del Nord su richiesta della famiglia.
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Il capo del governo ha riferito anche che a nove cittadini ai quali era stato vietato di lasciare la Corea del Nord è stato consentito di tornare in Malesia e che i rispettivi divieti di circolazione sono stati cancellati.
“A seguito dell’autopsia e di una lettera della famiglia, il medico legale ha dato il suo permesso per il rilascio del corpo”, ha detto Najib in un comunicato nel quale comunque il nome Kim Jong-nam non viene mai citato.
Kim Jong-nam era stato ucciso durante un agguato con il gas nervino nell’aeroporto di Kuala Lumpur. Il governo nordcoreano non ha mai identificato il cadavere di Kim Jong-nam e ha criticato le indagini compiute dalla Malesia per risalire ai responsabili dell’omicidio. Pyongyang continua a riferirsi a lui citando il nome riportato sul suo passaporto al momento della morte, Kim Chol.
La contrapposizione tra i due paesi era sfociata in una crisi diplomatica con l’espulsione dei rispettivi ambasciatori e il divieto di libera circolazione imposto da ciascun paese ai cittadini dell’altro sul proprio territorio.
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