Maiali come manichini per il crash test
Maiali vivi utilizzati per effettuare i crash test. Le immagini shock arrivano dalla Cina dove dei cuccioli di suino sono stati legati a dei seggiolini per auto e catapultati a grande velocità contro degli ostacoli per verificare la tenuta dei dispositivi di sicurezza.
Usando una slitta scorrevole, i maialini sono stati lanciati fino a raggiungere le 30 miglia (circa 50 chilometri orari). Una corsa che finisce contro un muro.
Un crash test dove però non vengono usati dei manichini, ma degli esseri viventi: quindici maialini, fra i 70 e gli 80 giorni di vita, sottoposti a un’inutile crudeltà che è stata denunciata dall’associazione animalista Peta.org che ne ha anche pubblicate le immagini per dimostrarne la veridicità.
Gli animali hanno subito lesioni, lacerazioni, abrasioni, fratture, lividi interni e gravi perdite di sangue. Sette di loro sono morti.
Come se non bastasse, il giorno precedente il test i suini non hanno potuto mangiare, mentre nelle sei ore precedenti sono stati privati anche dell’acqua. I ricercatori hanno affermato di aver somministrato loro anche un anestetico per ridurne “l’eccitazione e lo stress” e hanno giustificato l’uso di animali così giovani affermando che la loro struttura anatomica è “simile” a quella dei bambini. Scelte descritte anche negli studi riportati nell’International Journal of Crashworthiness.
Gli scienziati hanno insistito sul fatto di aver seguito le linee guida statunitensi per l’uso di animali da laboratorio e hanno affermato che il loro studio era stato approvato da un comitato etico. Tuttavia, la pratica dell’uso di maiali e altri animali nei crash test negli Stati Uniti è terminata negli anni ’90.
“Lasciare che animali intelligenti e sensibili come i maiali si schiantino contro i muri nei test ad alta velocità come è accaduto in Cina è semplicemente crudele – ha commentato la portavoce della PETA Anne Meinert – Comporta la rottura delle ossa, traumi interni, lacerazioni e morti orribili”.
I manichini per crash test moderni sono altamente avanzati e sono disponibili in diverse forme e dimensioni, con sensori all’interno dei manichini in grado di misurare le forze di impatto in diversi punti. In altre parole, sono in grado di fornire una rappresentazione molto più accurata delle lesioni da incidente di una persona rispetto a un maiale.
Nonostante ciò, l’azienda cinese ha ammesso di aver usato migliaia di animali – tra cui maiali, cani, conigli, furetti, ratti e topi – nei suoi laboratori negli ultimi 10 anni.