Era il simbolo della battaglia contro l’odio per la divisa. Maggy Biskupsky, poliziotta di 36 anni, si è tolta la vita. Proprio lei che per anni aveva lottato per frenare l’ondata di suicidi tra i colleghi in Francia. La donna, per uccidersi, ha impiegato l’arma di servizio quando era sola in casa.
Chi era Maggy Biskupsky
Il Paese – nei giorni della ricorrenza degli attentati di Pargi del 2015 – è ancora sotto choc per la scomparsa di Maggy. Un personaggio molto noto in Francia, grazie anche alla presenza sui media. La poliziotta, infatti, era diventata presidente dell’associazione “Policiers en colère” dopo un episodio ben preciso: quando, nella periferia della capitale, alcuni colleghi di pattuglia erano stati assaliti da un gruppo di teppisti che avevano inserito nelle macchine delle bottiglie incendiarie. Il gesto causò ustioni gravissimi ad almeno due poliziotti, mentre il resto rimase turbato o ferito.
Questo evento, suo malgrado, provocò un’ondata di ostilità nei confronti della polizia soprattutto sui social. Molte le manifestazioni pericolose, anche notturne, in vari punti del Paese.
Le reazioni per la morte della poliziotta che lottava contro il suicidio dei colleghi
“Non si poteva non essere d’accordo con lei – ha affermato Christophe Castanere, ministro dell’Interno francese – Per Maggy esisteva soltanto l’ideale di difendere i poliziotti, il loro onore, i mezzi per lavorare”. E in effetti la donna era vicina ai suoi colleghi che denunciavano le condizioni di lavoro in cui si trovavano. Una sofferenza che ha portato 51 di loro a togliersi la vita nel 2017 – 30 nel 2018.
“È il simbolo di una polizia che non ce la fa più – ha dichiarato il capo dei Republicani, Laurent Wauquiez – Lei tutelava quelli che ci proteggono, noi non siamo riusciti a proteggere lei”. Secondo Marine Le Pen, presidente del Raggruppamento Nazionale, questo suicidio “è il simbolo terribile della sofferenza dei poliziotti che lei denunciava instancabilmente”.
Le difficoltà di Maggy
Maggy Biskupsky era coinvolta in un’inchiesta interna per aver diffuso notizie riservate. Per questo motivo era sotto stress. Nell’associazione, inoltre, alcuni colleghi l’avevano accusata di aver gestito male i fondi. Una preoccupazione in più per la giovane poliziotta, secondo France Soir.