I macellai delle città del nord della Francia, più precisamente della città di Lille, hanno deciso di assumere delle guardie giurate perché temono per la loro incolumità e per quella delle loro attività.
La decisione è stata presa a causa dell’intensificarsi degli atti vandalici contro salumerie e macellerie perpetrate dagli animalisti. A dare la notizia sono stati i rappresentanti dei negozi alla radio France Info.
Ad essere preoccupati sono soprattutto i macellai della città di Lille dopo che un gruppo di animalisti si è organizzato tramite i social per compiere “azioni legali” tra il 22 e il 23 settembre 2018.
All’evento è stato dato il nome di “Happening nazionale sincronizzato contro il commercio di animalicidio”.
“Avremo un responsabile della sicurezza davanti agli ingressi”, è stato il commento di Laurent Rigaud, presidente del sindacato macellerie-salumerie del nord della Francia.
La decisione è stata definita come “assolutamente superflua” dalla portavoce di “Abolire la macelleria”, Solveig Halloin, che ha anche affermato che l’annuncio del sindacato dei macellai è una “comunicazione fatta per vittimismo”.
Nel mese di giugno le vetrine di diverse macellerie nel nord della Francia sono state imbrattate e rotte e la crescente tensione aveva portato molti negozianti addirittura a non mettere salsicce e costate in vetrina.
Disperati, i negozianti hanno chiesto aiuto al governo francese. “Contiamo sull’aiuto del governo affinché cessino subito le violenze fisiche, verbali e morali di cui siamo oggetto. Siamo stanchi di minacce e intimidazioni. Vogliamo la protezione della polizia”, hanno scritto in una lettera al ministro degli interni francese.
A confermare la brutta aria che tira in Francia, il grave episodio accaduto dopo l’attentato di Trèbes (quattro persone, tra cui un macellaio, sono state uccise in un supermercato dal terrorista Radouane Lakdim) quando una donna, militante vegana, ha scritto su Facebook: “Un assassino ucciso da un terrorista, ben gli sta. Non ho nessuna compassione per lui, anzi. Trovo che c’è una giustizia al mondo”.
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